lunedì 20 agosto 2012

Ricerca vittoriosa: scoperta proteina che uccide il cancro

Nuova scoperta dei ricercatori italiani per la lotta contro il cancro. L'Istituto dei Tumori di Milano infatti ha trovato una proteina, la DBC1, capace di stroncare la vita alle "indistruttibili" cellule tumorali, permettendo, al contrario di quanto in natura avviene, di farle invecchiare e poi morire:  la scoperta, pubblicata oggi sull'eminente Journal of Molecular Cell Biology, una delle più importanti riviste scientifiche internazionali, potrebbe aprire la strada a nuove terapie anti-tumorali basate su trattamenti innovativi che prevedano l'aumento nell'organismo della proteina DBC1.
"In pratica la proteina DBC1 si attacca alla SRT1 e "inibisce" la SRT1 - spiega Laura Zannini, ricercatrice del Dipartimento di Oncologia sperimentale e medicina molecolare dell’Istituto Nazionale dei Tumori - .A quel punto si attiva la b53 che fa trascrivere altri geni e questo porta alla morte della cellula danneggiata. Lo studio è iniziato circa 3 anni fa e abbiamo lavorato su vari tipi di linee cellulari che derivano dal tumore. Ora ci concentreremo sempre di più sul ruolo di DBC1 e SIRT1 nello sviluppo e nella progressione del tumore alla mammella. E' in questo settore che abbiamo avuto risultati incoraggianti", spiega ancora Zannini.
Analizzando la proteina gli studiosi ne hanno rilevato degli effetti benefici anche nella regolazione del metabolismo e dell'invecchiamento cellulare ipotizzandone un uso anche nella cura di obesità e diabete. "La nostra ricerca - rivela Domenico Delia, responsabile della Struttura meccanismi molecolari di controllo del ciclo cellulare - ha studiato in particolare la presenza di queste proteine e come interagiscono tra loro nei tessuti del tumore del seno, ma queste molecole sono presenti e coinvolte nel ciclo vitale di tutte le cellule e questo implica che i risultati di questa ricerca sono applicabili a diverse forme di cancro. Si aprono quindi importanti prospettive di ricerca - prosegue Delia - possiamo studiare nuove strategie terapeutiche che aumentino la presenza nell’organismo e nei tessuti del tumore di DBC1, contrastando così l’azione di ringiovanisce di SIRT1 e spingendo al suicidio le cellule tumorali” anche se, come aggiunge - ci vorranno ancora anni "prima di avere un applicazione clinica di questo meccanismo". 

foto Repubblica.it

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