venerdì 17 agosto 2012

Tatuaggi?? No, signore!

Non devono essere visibili con l'uniforme. E anche quelli sotto, devono essere dichiarati e valutati. Questi i punti principali della direttiva emanata il 26 luglio scorso dall'Esercito italiano, che ha elaborato e inviato ai reparti sparsi su tutto il territorio vietando piercing o i disegni permanenti sul corpo. 
Banditi quindi i tatuaggi che "abbiano contenuti osceni, con riferimenti sessuali, razzisti, di discriminazione religiosa o comunque possano portare discredito alle istituzioni della Repubblica italiana e alle forze armate". A decidere la liceità o meno di un tatuaggio sarà il Comandante di corpo che potrà contestare direttamente al personale ogni violazione della direttiva per "le zone non coperte dall'uniforme" o "tramite il d.s.s./ufficiale medico in caso di riscontro di tatuaggi non consentiti in zone coperte dall'uniforme". Chi ha tatuaggi in sede di selezione e al momento dell'arruolamento da ora in poi potrà essere escluso dal concorso. Il personale militare arruolato prima dell'entrata in vigore della direttiva invece "non sarà escluso per la presenza di tatuaggi poiché arruolato con la normativa previgente". Ma dovrà sottoscrivere una dichiarazione denunciando il proprio disegno.

Tra i tatuaggi vietati ci sono anche quelli "che possono portare discredito alle istituzioni dello Stato e alle forze armate". Quest'ultima categoria comprende "quelli palesemente in opposizione alla Costituzione o alle leggi dello Stato italiano" e anche "i tatuaggi che fanno riferimento ovvero identificano l'appartenenza a gruppi politici, ad associazioni criminali o a delinquere, incitano alla violenza e all'odio ovvero alla negazione dei diritti individuali o ancora sono in opposizione ai principi cui si ispira la Repubblica italiana".

Nessun commento:

Posta un commento