martedì 21 agosto 2012

Yohji Yamamoto? Vera arte

80 pezzi dell'archivio privato dello stilista giapponese nel prestigioso museo di design a Hodon, ognuno con uno spazio indipendente.



La direttrice del museo racconta -"Questa mostra crea un dialogo tra architettura e moda, tra culture e sguardi, tra due Paesi, certo, tra Israele e Giappone”-. A settembre infatti, sarà il 60° anno che Giappone e Israele hanno riallacciato i rapporti.
I visitatori del museo troveranno la spaziosa galleria al pianterreno trasformata in una città attiva dove manichini meccanici vestiti con progetti e abiti scultura del Maestro giapponese si muovono nello spazio. 




Nella seconda camera dedicata a questa mostra il pubblico sarà catturato da un albero con luci e circondato da creazioni rosse e nere in un'atmosfera meditativa e surreale.



























Nell'ultima sezione, manichini con abiti maschili sono contrapposti al celebre vestito della coreografa tedesca Pina Bausch.


- "Missione del museo è far conoscere il design e la sua storia, ma l'opera di Yamamoto è difficilmente catalogabile: per questo è ancora più importante mostrarlo nel modo giusto" - ha spiegato Eyal de Leeuw, direttore marketing del museo, il cui staff ha lavorato per due anni assieme a Masao Nihei, collaboratore storico del maestro Yamamoto nell'allestimento delle sue sfilate, fino ad arrivare all'allestimento museale di Holon.
I pezzi più celebri firmati Yamamoto fluttuano a mezz'aria e fungono da guida ai visitatori conducendoli da un ambiente all'altro del museo.
Un percorso affascinante da togliere il fiato grazie all'eleganza e all'originalità di Yohji Yamamoto.



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